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  • @max le sue uscite sui vaccini sono state oggettivamente eccessivamente semplicistiche, in un momento in cui Bisognava anche tenere conto del conflitto sociale che la disinformazione no vax stava provocando in Italia.

    Quindi no, le dichiarazioni che ha fatto sono state comunque deludenti, Al di là delle manipolazioni e dei tagli operati dai soliti disinformatori.

    Resta il fatto che quando parla di virus, vaccini e politiche di mitigazione della pandemia, draghi non è un tecnico. Quando parla di finanza europea e di politiche di investimento, in quei frangenti è un tecnico e bisogna avere la capacità e l’umiltà di starlo ad ascoltare. Per quanto riguarda la politica industriale, anche in quel caso non si può dire che draghi sia un esperto, ma è chiaro che sa perfettamente di cosa parla. Non si tratta di un uomo che vive da solo nella propria capanna, ma di una persona che sta scrivendo quelle cose insieme ad altri veri esperti del settore. Lo si capisce leggendo la relazione che ha portato in Europa qualche mese fa e ancora di più l’intervento fatto qualche giorno fa in Senato,

    @pierobosio


  • @pierobosio Draghi, catapultato a capo del governo italiano in uno dei momenti più bui della Repubblica, Draghi non ha brillato particolarmente come presidente del consiglio e tranne il discorso inaugurale, non risultano neanche momenti Memorabili della sua presidenza.
    Tuttavia si tratta di un personaggio di altissimo profilo intellettuale e non tanto la relazione che ha presentato qualche mese fa, quanto proprio la spiegazione di quella relazione, fatta nell’ultimo intervento in Senato, ha dimostrato come la sua visione sia estremamente lucida e, se posso dire, non preconcetta. L’attenzione dedicata al bilanciamento tra esigenze della Difesa e spesa del Welfare e dell’istruzione è stato uno dei punti che al momento mancano addirittura nella retorica dei leader della cosiddetta sinistra socialdemocratica.

    Non mi concentrerei quindi sulle gaffe vere o presunte dei suoi interventi da premier, quanto sul messaggio che ha voluto trasmettere ai leader europei e che, purtroppo, rimarrà probabilmente lettera morta

    @max











  • @ailiphilia l’articolo segnalato da @Shamar parla di IA e spiega molto nel dettaglio quali sono i problemi dell’attuale impatto dell’IA nel mondo della scuola.

    Quanto all’articolo che hai citato sui cellulari in classe, sono d’accordo che riguardi una questione simile, ma credo anche che tenda ad affrontarla in modo scorretto.
    Al di là delle generalizzazioni (sbagliate ma spesso schierate dai “miglioristi” come un esercito di uomini di paglia) di chi vorrebbe dare tutta la colpa agli smartphone, è indiscutibile che questi costituiscano un problema che comporta distrazione e in particolare una diminuzione della soglia dell’attenzione. Altrettanto indiscutibile è che i professori se ne freghino generalmente.
    Infatti, se da una parte non prevedono mai momenti di utilizzo proficuo e ragionato di questi strumenti (avocando dalla finalità del loro ruolo), dall’altra incentivano i ragazzi a utilizzarli (dall’ “andatevi a vedere questo argomento su google” al semplice “i compiti li trovate sul registro elettronico”).

    Considerando quanto gli smartphone siano magnetici per l’attenzione dei ragazzi, sarebbe come se un insegnante di quarant’anni fa avesse consigliato ai propri studenti “ho lasciato i materiali delle lezioni in sala TV mentre trasmettono la partita della vostra squadra del cuore”…

    Questo è il livello… Allora mi chiedo se vogliamo ancora parlare di potenzialità della didattica integrata o se non sarebbe il caso di affrontare la squallida realtà?

    @informapirata




  • @SinistraLibertaria @CrimethInc

    > essere ricattato dalla associazione ebrea

    Ovviamente le rivendicazioni che si possono basare su una negoziazione vengono sempre definite ricatti

    > Twitter non cancellerebbe account segnalati dalla potente e ricca associazione ebrea

    E chissà perché sono stati segnalati… Basta farsi un giro su Xhitter per vedere quanto suprematismo di matrice antisemita viene ora tollerato.
    Una precisazione importante: la ADL non è potente solo in quanto ricca, ma lo è in quanto rappresenta, con i suoi membri sopravvissuti alla shoah (sempre meno, per ovvie ragioni anagrafiche), una sorta di katechon al suprematismo di stampo antisemita.
    La nostra generazione, abituata a queste associazioni, si è spesso concentrata sui dettagli che sono la parte più fastidiosa di queste associazioni: la loro abbondante retorica, il vittimismo usato come strumento di lotta e spesso anche l’odioso ultrasionismo cieco e fin troppo tollerato di alcuni loro esponenti.
    Eppure spesso non comprendiamo quanto sia pericoloso se il loro “potere” viene meno con la morte dei loro protagonisti più anziani, quelli che hanno vissuto la shoah; e quanto questo sia l’indebolimento della poca luce rimasta a contrastare le tenebre del razzismo suprematista…

    Questa sarà probabilmente l’ultima battaglia della ADL combattuta sul campo dai superstiti della shoah e solo se il loro antagonista verrà stracciato, allora avremmo ancora tempo per consolidare le difese contro l’antisemitismo e il razzismo